Aveva detto che non sarebbe stato sufficiente il cambio al timone di Palazzo Chigi per far dimenticare la pochezza dell’esecutivo Letta, ma che questa sarebbe stata la volta buona per uno scatto di reni. Ciò che il neo premier Matteo Renzi dovrà fare senza perdere un attimo, non sarà sciorinare slogan, frasi ad effetto o ragionamenti mordi e fuggi per impressionare casalinghe e 18enni.
Piuttosto dovrà, dalla stanza dei bottoni di via XX Settembre, fare quello che nessuno ha avuto il coraggio di fare fino ad oggi: liberalizzare le professioni, aprire i vecchi e tumefatti scatoloni delle caste italiane che opprimono nuove energie, investire nella banda larga e nella green economy, dare una speranza a quei giovani che oggi grazie alla riforma Fornero nel mondo del lavoro non si affacceranno mai.
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